Affidaty Blog
  • Storia
  • Press & Partnerships
  • Educational
  • Applicazioni Reali
  • Economia
  • Tecnologia
  • Sport
  • Politica
  • EnglishEnglish
  • Storia
  • Press & Partnerships
  • Educational
  • Applicazioni Reali
  • Economia
  • Tecnologia
  • Sport
  • Politica
No Result
View All Result
Affidaty Blog
Home Economia

Criptovalute: così è, se vi pare…

Prof. Romualdo MazzoccobyProf. Romualdo Mazzocco
Ottobre 15, 2020
in Economia
Reading Time: 9min read
Share on LinkedInShare on FacebookShare on Twitter

Index

  • Criptovalute: il nuovo eldorado di..
  • Il caso Tether.
  • Tether: pro e contro.
  • La bolla finanziaria.

Criptovalute: il nuovo eldorado di..

Chi mi ha chiesto di scrivere questo pezzo -peraltro a titolo rigorosamente gratuito- sa che non sono solito concordare contenuti e rispetto di linee editoriali, per cui pur essendo il tema le criptovalute e pur avendo insegnato finanza internazionale in diverse importanti università (rimaste tali nonostante vi insegnassi io…), può succedere che alcuni temi di natura finanziaria vengano catapultati in contesti e situazioni apparentemente ad essi estranei.

Cominciamo con il dire che le criptovalute – tutte, non solo le più note e diffuse – vengono spesso associate a qualcosa di losco, oscuro, preferibilmente e tendenzialmente criminale.

Come spesso succede, questo “abbinamento” viene fatto da coloro che ne sanno poco e niente, e ancora più spesso ne hanno solo sentito parlare. E questo, in materia, è un punto chiave: chi (s)parla spesso di Bitcoin e altcoin (le criptovalute alternative) è qualcuno digiuno di finanza, che quello che sa lo ha sentito dire e, più spesso, non ha capito quello che gli dicevano.

Così quando si è sparsa la voce (peraltro, ad onor del vero, non priva di fondamento…) che il Bitcoin – termine che userò spesso per indicare l’intero comparto delle criptovalute – fosse il nuovo Eldorado di riciclatori, esportatori illegali di valute e criminali di ogni risma, improvvisamente sono scomparsi -ma solo dalla mente di questi improvvisati “esperti”- quelli che attraversano il confine tra Messico e Stati Uniti per esportare valuta, in un attimo sono scomparsi dalla faccia della terra i mitici “spalloni” che, operando sul confine tra l’Italia e la Svizzera (ma anche Austria, Slovenia, ecc) inondano o prosciugano di liquidità a seconda dei casi il nostro Paese; e potrei continuare…

Tutti sostituiti dall’utilizzo indiscriminato e sempre più diffuso delle criptovalute: ma basta mettersi qualche ora in attesa nei pressi della dogana di Chiasso o utilizzare un drone per visualizzare gli spostamenti al confine tra Messico e Stati Uniti per rendersi conto che tutto questo non solo non è successo, ma che queste figure “professionali” vivono ancora il loro momento di gloria.

Dai dubbi alla regolamentazione.

Vuol dunque dire che i Bitcoin hanno fallito nel loro intento di favorire traffici illeciti o coprire/generare ricchezze di dubbia provenienza?

Assolutamente no. Ma non è questo il punto…

Che tutta la materia sia circondata da un’aura di “oscurità”, lo si intuisce dal fatto che il fondatore del Bitcoin sia a sua volta un personaggio avvolto nel mistero.

A cominciare dal nome: Satoshi Nakamoto, un nome da operetta, che in realtà è uno pseudonimo. Per anni, le leggende sul suo conto si sono sprecate: tutti a chiedersi che faccia avesse, quanti anni avesse, chi fosse, e così via.

E ancora oggi le domande e i dubbi sul personaggio superano le certezze…

Ma, almeno in questo campo, sono stati fatti passi da gigante quanto a trasparenza, anche grazie alle informazioni che le autorità di regolamentazione hanno preteso dagli emittenti e che le stesse autorità si sono impegnate a fornire.

Oggi si sa da chi sono emesse, governate e gestite le principali criptovalute, addirittura quasi con un eccesso di informazioni come se si volesse recuperare il tempo perduto o ci fosse qualcosa da farsi perdonare.

Anche con alcune “chicche” totalmente inattese, come nel caso di Tether, criptovaluta nata nel 2014 e conosciuta solo tra coloro che fanno la collezione di figurine e non vedono l’ora di riempire il loro personalissimo album.

Il caso Tether.

Eppure, notizia ulteriormente sconosciuta rispetto a un argomento già particolarmente sconosciuto, questa criptovaluta nata dall’intuizione dell’italianissimo Giancarlo Devasini (italianissimo per nascita, ma anche perché la prima cosa che ha fatto è stato costruire una struttura societaria che ha nelle Isole Vergini e in altri paradisi fiscali il suo baricentro e la sua sede e che possiede anche Bitfinex, di cui Giancarlo Devasini è il CFO, che è considerata la più grande piattaforma di trading di criptovalute esistente) è diventato il sistema di pagamento digitale più usato al mondo: lo certifica un report della società Coinmetrics, secondo il quale il 20 agosto 2020 la media ponderata a 7 giorni degli scambi su Tether avrebbe raggiunto i 3,55 miliardi di dollari, circa il 20% in più rispetto a Bitcoin, che si è fermata sotto quota 3 miliardi di dollari.   

Ma come è possibile che una piattaforma che in una settimana consente pagamenti di oltre tre miliardi e mezzo di dollari sia praticamente sconosciuta e solo pochissimi ne abbiano sentito davvero parlare?

Oltre quelli relativi ai Bitcoin, Tether ha superato infatti i volumi di transazioni anche di PayPal, eppure tanto Bitcoin quanto PayPal sono sulla bocca di tutti, mentre la conoscenza di Tether è appannaggio solo degli addetti ai lavori.

Come è possibile che una criptovaluta nata “solo” sei anni fa sia cresciuta in modo così potente ed esponenziale?

Per rispondere compiutamente a questa domanda forse dovrò annoiare qualcuno con alcuni dati tecnici, circostanza di cui mi scuso in anticipo. 

Tether: pro e contro.

Cominciamo col dire che Tether è una stablecoin, cioè una criptovaluta il cui valore resta ancorato al dollaro, e questo è, a mio personalissimo avviso, il motivo del suo deflagrante successo, per motivi sui quali tornerò più avanti.

Il Bitcoin è infatti soggetto alle fluttuazioni dei mercati, mentre il Tether mantiene invece inalterato il suo valore. In tempi di crisi, dove la stabilità e la sicurezza fanno premio sui rendimenti, questa caratteristica è particolarmente apprezzata e fa sì che Tether venga usato largamente nei mercati dove si scambiano le criptovalute, soprattutto in Asia, mercati nei quali gli investitori e i trader, invece di cambiare i loro asset in valuta, da depositare successivamente in banca, li trasformano in Tether, che possono custodire nei loro portafogli virtuali, per poi cambiarli di nuovo in criptovalute alla bisogna.

Nei momenti di elevata volatilità, Tether diventa quindi una sorta di àncora dalla catena lunga ma stabile che impedisce le fluttuazioni pericolose e protegge dal mal di mare.  

Ma ai lettori più attenti non sarà sfuggito che un sistema del genere presenta i suoi -numerosi- lati oscuri.

A cominciare dal fatto che Tether (indovinate?) renderebbe più facile il trasferimento di capitali all’estero, non necessariamente di provenienza illecita; ma i numeri parlano chiaro, se è vero che in un anno sono stati trasferiti Tether per un valore di oltre 18 miliardi di dollari dall’Asia orientale verso altre regioni.

Per confutare questa tesi, si è fatto ricorso alle ipotesi più fantasiose, compresa quella -decisamente suggestiva- che gli “estrattori digitali” che lavorano in Cina procedano a convertire le monete appena estratte in Tether, prima che queste raggiungano mercati e masse più grandi.   

Ma per evitare questo basterebbe fare come in Sicilia, dove la manovalanza che raccoglie i pregiatissimi pistacchi di Bronte viene periodicamente controllata sin nelle tasche delle tute per evitare che si faccia incetta di pistacchi che poi vengono venduti sul mercato “nero”. 

Naturalmente, anche per scongiurare l’ipotesi che io sia uno degli azionisti della società o almeno che possieda Tether in quantità industriali, va detto che sono diverse le cose che anche in Tether non funzionano: al di là della scarsa trasparenza della compagine societaria e dello spregiudicato utilizzo di realtà offshore, ci sono forti dubbi sul rispetto delle riserve legali a copertura della quantità esatta dell’offerta: di norma, le riserve legali devono coprire il 100% dell’offerta, ma spesso questa misura non viene raggiunta e questo rappresenta un indubbio rischio per il mercato, fatto di trader ed investitori.

Le stablecoin come Tether, per essere affidabili e garantire gli investitori devono infatti possedere riserve dello stesso valore della loro capitalizzazione in valuta fiat e quando questo non succede il rischio della manipolazione del mercato è veramente alto, soprattutto quando la

viene utilizzata per manipolare il prezzo delle altre criptovalute, con la conseguenza di incrementare in maniera considerevole la volatilità.

Sviluppo di Tether: dal Covid-19, aumento di capitalizzazione, ancoraggio al dollaro U.S.A

Anche la pandemia da Covid-19 ha contribuito, forse involontariamente, all’affermazione di Tether, che nei sogni reconditi dei suoi azionisti e fondatori potrebbe diventare la moneta digitale del mondo, affermandosi come metodo di pagamento digitale anche in settori sinora inesplorati e rafforzando il proprio uso in quei Paesi, e sono sempre di più, la cui economia è particolarmente pericolante: su tutti il Venezuela, storico capofila di queste situazioni, ma anche la Turchia, dove il presidente Erdogan ha allo studio diverse soluzioni per dotarsi di criptovalute “stabilizzanti”.

L’agenzia Bloomberg (che pare aver attraversato indenne la fine delle illusioni presidenziali del suo proprietario, l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, che ha letteralmente buttato nel cesso centinaia di milioni di dollari in spot pubblicitari senza riuscire a trasformarli in voti), ripercorrendo il valore delle

dall’inizio della pandemia ad oggi, ha certificato che mentre la capitalizzazione di mercato di Bitcoin è diminuita del 37% da metà febbraio, Tether è aumentata del 38%: un travaso di valore equivalente a diversi miliardi di dollari.

E, a proposito di dollari, l’ancoraggio alla valuta americana, ha rappresentato l’elemento di maggior appeal di Tether, proprio nel momento in cui il valore della maggior parte delle altre monete digitali è crollato.

Ho scritto prima che l’ancoraggio al dollaro rappresenta il fattore di maggior successo di Tether e più in generale delle stablecoin.

Il principale problema del Bitcoin e delle valute a esso assimilabili e al contempo fattore di sfiducia verso l’intero comparto è stata infatti l’eccessiva volatilità.

Un fenomeno che ha comportato che un Bitcoin moltiplicasse il suo valore per dieci in pochi mesi e che poi lo dimezzasse in ancor meno tempo.

A qualche malizioso analista ha ricordato il sistema di creazione di valore/disvalore dei cosiddetti network marketing, nei quali le prime dieci persone del network (fondatore, fratello e/o cugino del fondatore, fidanzate del fratello e del cugino del fondatore -non necessariamente due persone diverse…) fanno i soldi veri e le migliaia di inserimenti successivi si dividono le briciole.

Anche con i Bitcoin i pochi “pionieri” hanno fatto i soldi, mentre moltissimi hanno registrato un bagno di sangue delle loro finanze semplicemente per aver sbagliato la finestra temporale del loro investimento.

La bolla finanziaria.

Intendiamoci: la bolla finanziaria non è una novità introdotta dalle criptovalute. I non più giovanissimi ricorderanno che negli anni Ottanta, 3 metri quadri (tre!!!) nel centro di Tokyo costavano un miliardo di vecchie lire (quando un miliardo di lire non era patrimonio comune a molte persone) e pochi anni dopo, svanita e scoppiata una delle più pericolose bolle immobiliari di tutti i tempi, quei grattacieli venivano svenduti a prezzi vergognosi.

E come dimenticare quando alla fine degli anni Novanta, pochi mesi prima dell’esplosione della bolla dei titoli tecnologici della primavera del 2000, Tiscali guadagnava ogni giorno il 100% in Borsa (senza che vi fosse una ragione che fosse una a giustificare tali performance), arrivando a capitalizzare oltre 30mila miliardi di lire, più della Fiat? Oggi, Tiscali vale meno di un centesimo rispetto ad allora e il suo fondatore, Renato Soru, ha perso l’aura di guru che lo ha accompagnato negli anni d’oro.

Chi ha investito in Tiscali (come in tanti altri titoli assimilabili) agli inizi della sua irresistibile cavalcata è diventato ricco, tutti gli altri si stanno leccando le ferite.

Non c’è bisogno di essere professori di finanza internazionale per accorgersi che non è cambiato niente…      

Previous Post

Blockchain: integrazione con il “nuovo mondo” legale

Next Post

TEDxGrosseto Xtra Time – time to take responsibility

Prof. Romualdo Mazzocco

Prof. Romualdo Mazzocco

Docente di Finanza internazionale Esperto di Genio Italico

Related Posts

Blockchain in Italia, un ecosistema in evoluzione
Applicazioni reali

Blockchain in Italia, un ecosistema in evoluzione

Settembre 24, 2020
La tecnologia blockchain al servizio dell’e-commerce 3.0
Economia

La tecnologia blockchain al servizio dell’e-commerce 3.0

Agosto 21, 2020
Non solo FinTech
Economia

Non solo FinTech

Luglio 6, 2020
Next Post
TEDxGrosseto Xtra Time – time to take responsibility

TEDxGrosseto Xtra Time – time to take responsibility

Tecnologia Blockchain nel commercio internazionale

Tecnologia Blockchain nel commercio internazionale

Sport in blockchain: nuova era.

Sport in blockchain: nuova era.

Instagram

  • In questo #natale così diverso, che sia la #tecnologia ad unirci.  Festeggiamo lontani, ma mai distanti!  Tanti auguri dal Team di Affidaty!
  • [Blockchain & Voto Digitale]  #affidatyblog
Il #voto digitale in #blockchain è realtà da tempo. Adesso però è davvero alla portata di tutti e sono migliaia gli utenti che già lo stanno utilizzando!  Leggi l’articolo sul Blog: affidaty/blog
  • [Nanotecnologia e Blockchain]
#AffidatyBlog  Come le #nanotecnologie possono accrescere il valore della #blockchain? Ne parliamo con la Dottoressa Sabrina Zuccallà, presidente di #4ward360, intervistata sul nostro Blog!
  • [Affidaty media partner #tedx Grosseto]  La #maremma capitale delle idee per il futuro sostenibile del pianeta  Grosseto sarà il fulcro di idee e progetti per i temi fondamentali del nostro tempo, come il #cambiamentoclimatico , #economia , #immigrazione , #politicasocioeducativa.
  • [#blog - Prof. Romualdo Mazzocco]  #criptovalute - così è, se vi pare!  www.affidaty.io/blog
  • [#blog - Avv. Olivia Bosaz]  Integrazione tra #blockchain ed il “nuovo mondo legale”  www.affidaty.io/blog
  • New Blog!
New Layout!
New Guest Writers!
More Temathics!
Same Affidaty Style!  Affidaty.io/blog  #tech #technology #blogger #bloggerlife #blockchaintechnology
  • Oggi dal sindaco di Grosseto @antonfrancesco per parlare di innovazione e tecnologia Blockchain legate allo sviluppo della Circular Economy.
  • Thanks to the municipality of Grosseto for the appreciated acknowledgment. Affidaty will continue to invest in the Grosseto office, today the company’s main technical hub

Categories

  • Applicazioni reali
  • Economia
  • Educational
  • History
  • News
  • Politica
  • Press & Partnerships – Ita
  • Sport
  • Storia
  • Tech

Topics

Affidaty AI applicazioni blockchain aziende Blockchain cloud Crypto Didattica Ethash Ethereum Exchange Facebook Fiducia Hacker infrachain Intelligenza artificiale Miners mining PoA PoS Proof of Authority Proof of Stake Satoshi Nakamoto Sistemi di voto Smart contract Tracciabilità Transazioni Trattamento dei dati Valore legale Wallet

LinkedIn Page

Facebook Page

Cerca nel Blog

No Result
View All Result

About

Il blog di Affidaty S.p.A. studia e condivide le tematiche legate al mondo Blockchain e di come questa tecnlogia possa cambiare la vita di tutti i giorni. Fai parte anche tu della nostra blog community per seguire i nostri aggiornamenti e gli ultimi trend di un mondo in rapidissima espansione e cambiamento come quello della Blockchain e delle cryptovalute.

Direttore Responsabile

  • Giovanni Capaccioli
    Giovanni Capaccioli

Relations Manager Affidaty S.p.A

  • Dott. Niccolò Quattrini
    Niccolò Quattrini

CMO @ Affidaty S.p.A.

  • Riccardo Setti
    Riccardo Setti
Affidaty Blog

Affidaty S.p.A, © Copyright 2020 - P.IVA IT 06641600488 - All rights reserved. Designed by Affidaty ICT Department

Navigate Site

  • Storia
  • Press & Partnerships
  • Educational
  • Applicazioni Reali
  • Economia
  • Tecnologia
  • Sport
  • Politica

Follow Us

No Result
View All Result
  • EnglishEnglish
  • Storia
  • Press & Partnerships
  • Educational
  • Applicazioni Reali
  • Economia
  • Tecnologia
  • Sport
  • Politica

Affidaty S.p.A, © Copyright 2020 - P.IVA IT 06641600488 - All rights reserved. Designed by Affidaty ICT Department

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms below to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist