Blockchain.com è una delle piattaforme più antiche nello spazio crypto: la sua fondazione risale al lontano 2011, e da allora, complice sicuramente un dominio facilmente riconoscibile e un management conservativo, la società si è espansa pian piano.
Con l’aumento dell’interesse verso prodotti di trading dopo il bull market del 2017, anche il focus societario si è spostato sempre di più dalla semplice custodia di assets digitali, al loro scambio tramite exchange.
Dal 2019 l’azienda è entrata anche nel mondo dei Futures e del trading con leva, senza però il minimo successo: una pessima interfaccia unita ad un pubblico abituato a detenere passivamente crypto è stato responsabile dei volumi bassissimi rispetto ai competitors (Anche oggi i $3 milioni circa di volumi giornalieri sono microscopici, sia rispetto agli assets in gestione, sia comparati ai leaders di settore).
A causa di questo fallimento, Blockchain.com ha dovuto orientarsi verso nuove soluzioni: tra di esse spiccano il lending per istituzionali e scambi OTC (cioè trades che non avvengono su un mercato tradizionale).
In questo ambito se la sono cavata molto meglio, diventando uno dei punti di riferimento principali per scambi di grande entità, e controllando prestiti per oltre $400 milioni dopo il 2021.
Questa nuova spinta nel nascente settore crypto lending, unita alla già citata autorevolezza data da nome ed età, ha consentito a Blockchain di raccogliere più di $500 milioni in investimenti tra 2021 e 2022, culminati con la valutazione record di $14 miliardi.
Dopo il crash di Terra e Celsius, però, la situazione per la maggior parte dei lenders crypto è peggiorata drasticamente: con le tantissime liquidazioni e bancarotte, anche Blockchain.com si è ritrovata esposta a perdite. Per la precisione, si stimano $270 milioni di buco, prestati all’ hedge fund Three Arrows Capital.
Anche le acquisizioni effettuate dal team si sono svalutate rapidamente durante il “crypto winter”: SeSocio, un exchange sudamericano, è quasi andato in default, e Altonomy, un desk OTC, si è dimostrato ridondante per il business della piattaforma.
Nonostante l’enorme quantità di fondi raccolti durante il bull market, l’azienda ha già licenziato il 30% del personale. Non proprio una mossa di chi si sta bene e vuole beneficiare degli sconti.
Adesso stanno circolando voci secondo cui Blockchain.com starebbe contattando tutti i propri partners e competitors per vendere sia assets digitali in proprio possesso, che alcuni investimenti fatti dal proprio braccio Venture Capital.
Una delle prime vendite è stata PolySign, su cui Blockchain.com Ventures aveva puntato pesantemente nel 2021.
A preoccupare sono anche documenti di cessione di azioni della società in cambio di investimenti di piccolo taglio, che fanno sembrare Blockchain.com assai disperata di ottenere denaro in fretta.
Non è mai positivo passare da centinaia di milioni di capital raise a qualche migliaio…
Fonte: decrypt.co