Intro
A partire dall’Agosto del 2021, gli NFT hanno iniziato a riscuotere un interesse sempre maggiore, che è poi esploso nei primi mesi del 2022, con personaggi e VIP del calibro di Neymar e Justin Bieber che annunciano di aver acquistato i propri NFT per centinaia di dollari.
Per molti, allo stato attuale delle cose, si tratterebbe solo di una cosiddetta “buzz word”, di una bolla, ma al contrario credo che sia un fenomeno che probabilmente rivoluzionerà il mondo dell’arte e non solo negli anni a venire. Ma andiamo per gradi e scopriamo il perché.
Il significato della parola NFT
NFT è l’acronimo di “Non-fungible Token”, ossia token non fungibili e sono una tecnologia relativamente nuova ma anche più “vecchia” di quello che si possa pensare, dato che i primi NFT sono nati nel 2015.
Tornando al nostro acronimo, l’essere fungibile è la capacità di un determinato bene o asset di essere scambiato con un altro bene o asset dello stesso tipo.
Per semplificare, alcuni classici esempi di beni fungibili sono le tradizionali valute monetarie come l’euro ed il dollaro, ma anche le cryptovalute come Bitcoin ed Ethereum, dato che sono beni che se vengono scambiati con loro stessi manterranno comunque lo stesso valore.
Allo stesso tempo, i beni fungibili possono anche essere suddivisi in sottomultipli di loro stessi: 100 Euro o due pezzi da 50 Euro, sono la stessa medesima cosa.
Al contrario, i beni non fungibili funzionano in maniera totalmente opposta, essendo beni irreplicabili ed unici nel loro genere. Alcuni esempi possono essere grattacieli, case, opere d’arte fisiche o digitali.
Con questa premessa, dovresti aver compreso cosa si intende con la prima parte dell’acronimo NFT, “non-fungible”.
Passiamo ora alla parola “token”. Questo termine è traducibile dall’inglese con la parola “gettone”, ma con tale andiamo ad intendere dei beni non replicabili, che esistono all’interno di una blockchain che ne certifica appunto la loro autenticità.
Senza addentrarci troppo nella parte tecnica relativa alle blockchain, possiamo quindi affermare che gli NFT sono una sorta di versione digitale di qualsiasi cosa possa essere pensata o creata sul web. Parliamo quindi di immagini, video, GIF, Tweet, canzoni, applicazioni, video game, metaversi e molto altro.
Tutto lo storico di questi asset digitali, dalla loro creazione alla loro evoluzione, sarà salvato all’interno di una blockchain che permette non solo di verificarne l’autenticità, ma anche l’effettivo possessore.
Questi asset non fungibili, inoltre, hanno diverse categorie di mercato, come ad esempio arte, metaversi, video giochi, musica, ecc,.
L’ambito artistico, ad oggi, occupa la grossa fetta di mercato per gli NFT:
immagina infatti che le transazioni di NFT legati all’arte si sono aggirate intorno ai 12 milioni di dollari nel 2020, mentre nel 2021 hanno di gran lunga sorpassato i 20 milioni.
Per quanto riguarda i marketplace per l’acquisto pubblico degli NFT, tra quelli maggiormente popolari, abbiamo OpenSea e SuperRare, ma anche MagicEden e Blur.
Il concetto di utilità in ambito NFT
Un altro tema importante legato al mondo degli NFT riguarda il concetto di utilità di un determinato NFT. Si tratta di una semplice immagine che l’utente potrebbe utilizzare come foto profilo su Twitter o di un qualcosa di più.
Ad esempio, alcuni NFT permettono ai loro possessori l’accesso esclusivo ad eventi online ed offline, oppure permettono di guadagnare passivamente una determinata percentuale delle future rivendite della collezione stessa, o magari rientreranno in un progetto che vede la creazione futura di un videogioco o di un metaverso dedicato.
Tuttavia, va anche detto che ci sono progetti, tra i più costosi e famosi, che non hanno alcuna utilità almeno in maniera prestabilita.
Questo è il caso dei progetti CryptoPunks e BAYC.
Ad esempio, CryptoPunks è una collezione di diecimila pezzi che originariamente furono distribuiti in maniera gratuita, ma che adesso vengono rivenduti a cifre che si aggirano attorno a diverse centinaia di migliaia di Euro a seconda della rarità dell’NFT stesso.
Questa collezione non ha alcuna utilità se non quella di essere estremamente rara ed il cui valore è semplicemente frutto di domanda e offerta. Quindi potremmo dire che l’utilità in questo caso sia per lo più una questiona di status simbol.
NFT e le prospettive future
Probabilmente, starai pensando che questo mercato sembra più una bolla speculativa che altro e ti do pienamente ragione a pensarlo.
D’altra parte, come qualsiasi nuovo settore, si sta tirando dietro molti dubbi, storie di scam e di vicende non proprio chiare, ma se ci pensi, è la stessa identica cosa che successe (e succede ancora) con Internet o i social media.
Non dobbiamo semplicemente guardare agli NFT per l’utilizzo che se ne fa oggi, come un bene digitale ad alta speculazione, ma per la tecnologia che vi si cela dietro: la decentralizzazione, la tracciabilità e la possibilità di verificarne in maniera immediata il possessore.
Un altro vantaggio sta anche nella possibilità di poter guadagnare nell’eventuale rivendita.
Cerchiamo di capire meglio questi concetti con un breve esempio: ad oggi siamo abituati ad acquistare dei corsi online su piattaforme quali Udemy e Coursera per qualche decina di dollari, usufruire del corso, ottenere il nostro certificato e stop. In un futuro che ti assicuro non sarà troppo lontano, potremo invece acquistare lo stesso corso tramite NFT, usufruirne ed ottenere un certificato di completamento sempre sotto forma di NFT, che attesta in maniera comprovata tramite blockchain il completamento del corso, e di poter anche rivendere lo stesso a mercato secondario, magari farlo anche ad un prezzo maggiore, se nel tempo il corso si fosse rivelato particolarmente valido o utile.
Un’altra evoluzione interessante in ambito NFT e blockchain saranno gli SBT, “Soul Bound Token”.
Gli SBT, sono degli NFT speciali che non solo certificano la proprietà, ma anche una determinata competenza. Una delle particolarità principali degli SBT è che non possono essere inviati se non da chi li crea, e chi li riceve invece non potrà poi inviarli a terzi.
Ricollegandoci all’esempio precedente, immagina di aver effettuato il tuo corso e di ricevere il tuo attestato sotto forma di un NFT che sia un SBT e che quindi attesta la tua specifica competenza, ma non di un soggetto terzo; oppure immagina che dopo aver terminato il corso di studi all’Università, non avrai bisogno di richiedere il diploma cartaceo che attesta il conseguimento della tua laurea, ma ti basterà semplicemente ricevere questo token digitale per farlo.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo esplorato una panoramica di cosa siano gli NFT, di quali ne siano gli utilizzi attuali e quali potranno esserne a breve gli utilizzi futuri. Quando parlo di questa materia, sopratutto ai più diffidenti, chiedo di fare uno sforzo mentale e di tralasciare gli usi speculativi per cui oggi gli NFT sono famosi, ma di focalizzarsi invece sulla tecnologia che sta dietro questo mondo e sulle utilità concrete che essa ci permetterà, citando esempi concreti come quelli che abbiamo visto poco fa.
Considera infine che sempre più aziende si stanno avvicinando a questo settore e lo stanno facendo con investimenti molto importanti.
Sto parlando di aziende del calibro di Nike, Adidas, UbiSoft e Facebook (ormai Meta), Starbucks e molte altre, che stanno appunto investendo nella creazioni dei propri metaversi, videogiochi e collezioni di NFT e se l’adozione sta diventando sempre più di massa, anche da parte di brand molto importanti, probabilmente, un motivo ci sarà.