Brevi cenni al panorama italiano
Nonostante le affascinanti implicazioni e prospettive che una DAO riesce a far maturare nella mente dei partecipanti oppure in coloro che decideranno di costituirne una, resta chiaro (almeno per il momento) che tali propositi si scontrano con il panorama legislativo italiano.
Immaginare un contesto societario che non ha organi ufficiali e che si “auto-governa” mediante smart contracts o algoritmi decisionali che possono gestire in autonomia, seppur con una precedente accurata e controllata programmazione degli stessi, incontra delle difficoltà applicative con l’apparato di norme previste dal nostro sistema giurisprudenziale.
Nella pratica, quindi, il primo ostacolo che andrebbe risolto è proprio la questione della qualificazione dei rapporti fra i soggetti che partecipano ad una DAO e tra soggetti che partecipano ad essa. L’individuazione di ruoli precisi sono auspicabili, proprio come nelle società “canoniche”, soprattutto per la relativa attribuzione delle eventuali responsabilità nei casi previsti.
L’esempio che prima corre alla mente è proprio quello di “TheDAO” dove la gestione della stessa era incardinata nelle regole degli smart contracts che però obbedivano alle decisioni dei Tolkien holder.
Il ristretto gruppo di detentori potevano esprimere proprie volontà interagendo con gli smart contracts determinando l’indirizzo e gli obbiettivi della DAO stessa, anche se non avevano accesso alla esecuzione delle transazioni.
In generale possiamo affermare che la caratteristica peculiare delle DAO e della sottostante tecnologia blockchain è proprio la decentralizzazione ovvero l’ assenza di una entità centrale titolare del potere direttivo e gestionale di tutte le attività ad essa riconducibili.
Ed è proprio questa caratteristica che appare come un ostacolo ad un inquadramento giuridico delle DAO nel nostro ordinamento che prevede, invece, l’esistenza di amministratori con precisi diritti, doveri e poteri.
Altri ostacoli di natura squisitamente giuridico/societari attengono alla difficoltà di circolazione delle quote societarie (sia in SPA che in SRL) per le quali sarebbero necessarie modifiche normative che esulano dalla trattazione del presente articolo. Anche in merito ad alcune possibili soluzioni individuate o ancora da individuare rimandiamo ad eventuali future trattazioni.
Ad oggi quello che preme evidenziare è sicuramente la necessità di guardare con occhi curiosi e mai pregiudizievoli l’affermazione di queste nuove forme di collettività che nonostante la loro recentissima nascita portano con sè molta espressione del passato. Gli esempi sono diversi ognuno con le proprie peculiarità ma accomunati tutti dalla complessità nella gestione tecnica e anche organizzativa degli associati e delle loro attività decisionali. Tali complessità vengono in parte sopperite dal continuo miglioramento degli algoritmi, della sicurezza, delle politiche gestionali ed anche da smart contracts sempre più specifici e controllati con velocità e tempistiche impensabili fino a qualche anno fa.
L’obbiettivo delle DAO è quello di una paritaria partecipazione alla vita “societaria” (che spesso è anche un suo difetto vista l’ampia moltitudine di soggetti attivi della community) e nella velocità decisionale al fine di realizzare gli obbiettivi preposti, meglio e nel minor tempo possibile.
Riusciranno a rendere la burocrazia un lontano ricordo? I presupposti ci sono tutti. Ed anche le aspettative.
Conclusioni
Le DAO sono organizzazioni autonome che si basano sulla tecnologia blockchain per funzionare indipendentemente da una singola autorità centrale. Questo sistema è diventato sempre più popolare negli ultimi anni e le previsioni per il futuro sono molto positive.
Secondo gli esperti del settore, continueranno a svilupparsi nei prossimi mesi.
Ci si aspetta che ci siano ulteriori sviluppi tecnologici che renderanno queste organizzazioni ancora più efficienti e scalabili. Inoltre, ci si aspetta che sempre più aziende si avvicinino a questo nuovo paradigma, poiché offrono una maggiore trasparenza e partecipazione agli stakeholder e soprattutto “sempre dimostrabile”, altra peculiarità che non andrebbe assolutamente trascurata.
Alcune delle possibili novità che possiamo aspettarci includono la creazione di DAO multi-chain, la possibilità di utilizzare più token all’interno della stessa e l’introduzione di meccanismi di voto più sofisticati.