
Intro
Mi presento: sono Matteo Mancini, consultant in Deloitte specializzato nel settore banking e digital transformation. Questo è il mio primo articolo per questo blog e sono felice di poter spiegare l’interessante upgrade che coinvolge la seconda blockchain più grande per capitalizzazione di mercato.
Da circa 1 mese è avvenuto il fatidico “Ethereum Merge”, ossia il passaggio da algoritmo di consenso Proof of Work (PoW) ad uno Proof of Stake (PoS).
I sistemi PoW e PoS hanno lo scopo di convalidare le transazioni dei clienti; tuttavia, il processo differisce in molti punti. Nel PoW i computer competono tra loro per risolvere problemi matematici complessi, mentre nel PoS il sistema si basa sul consenso distribuito dei partecipanti al network, il quale garantisce la validità delle operazioni effettuate impegnando una quota delle proprie criptovalute1.
Il termine “Merge” viene utilizzato in quanto si fa riferimento alla fusione di due blockchain che in precedenza erano indipendenti e funzionavano in parallelo. Nella pratica, la blockchain principale di Ethereum è stata “fusa” in data 15 settembre 2022 con una blockchain speciale chiamata “Beacon Chain”.
La Beacon Chain, lanciata il 1° dicembre 2020, aveva il semplice scopo di essere una blockchain Proof of Stake all’interno della quale non erano presenti transazioni di alcun tipo. Era, pertanto, una blockchain vuota ma con un algoritmo di consenso PoS.
Poiché la Beacon Chain era una “catena vuota”, è stata in grado di fondersi con la blockchain di Ethereum, sostituendone il meccanismo PoW, senza doversi preoccupare di altre variabili. Una volta unite le due catene, al meccanismo PoW di Ethereum è subentrato il nuovo meccanismo PoS.
Il Merge è considerato uno dei più grandi eventi della storia delle criptovalute, dalla genesi del Bitcoin stesso, dato che nessuna blockchain ha subito un cambiamento così significativo nella storia delle criptovalute; inoltre, le blockchain non cambiano spesso una parte così critica del loro funzionamento.
L’asset ETH, criptovaluta nativa dell’ecosistema Ethereum, ha oggi un valore di mercato di circa 190 miliardi di dollari e conta altre decine di miliardi di valore basati sulla rete stessa. I rischi che sono stati sondati e testati sono certamente molti, e questo è uno dei motivi principali per cui il merge ha richiesto così tanto tempo prima di essere perfezionato.
Di seguito il grafico rappresentante la Market Cap di ETH (dati ottobre 2022)
Impatto sul valore di ETH
La fusione ha avuto un effetto massiccio sull’economia di ETH e, per gli investitori, questo aspetto del merge è tra i più significativi.
L’economia di ETH è variata in due modi:
- Riducendo l’emissione di ETH
- Trasformando ETH in un asset fruttifero nativo
La fusione ha ridotto l’emissione annuale di ETH dal 4,3% allo 0,43%; ciò è dovuto ai miglioramenti fondamentali dell’efficienza che un meccanismo di consenso il PoS apporta.
Il PoS è, infatti, progettato per fornire il più alto livello di sicurezza della blockchain, ad un costo più basso. Questi risparmi vengono trasferiti in ETH, riducendo la quantità stessa di ETH da emettere per pagare la sicurezza.
Il precedente meccanismo PoW è costoso e richiede un significativo overhead di risorse per compensare i “fornitori di sicurezza”, ossia i miners, per i loro servizi. Al contrario, il costo della sicurezza di un sistema PoS è semplicemente il costo opportunità del capitale, che non rappresenta alcun bene del mondo reale o costo tangibile. A differenza del PoW, il PoS non ha bisogno di emettere quantità significative di valuta per pagare la sicurezza, pertanto questa riduzione dei costi comporta una maggiore efficienza dei meccanismi di consenso PoS.
Grazie alla diminuzione della necessità di pagare i miners, Ethereum è in grado di ridurre l’emissione annuale di oltre il 90%. La riduzione dell’emissione di nuovi ETH è generalmente considerata estremamente positiva in quanto l’asset non perde valore con il passare del tempo.
ETH diventa un asset deflazionistico
Circa un anno fa, il 5 agosto 2021, Ethereum ha introdotto l’EIP-1559, un aggiornamento che ha cambiato il modo in cui le commissioni di transazione vengono gestite. Ethereum Improvement Proposal (EIP-1559) elimina l’asta come metodo di calcolo della tariffa del gas nelle transazioni. In precedenza, le persone facevano un’offerta per l’elaborazione della loro transazione, in cui vinceva il miglior offerente.
Con EIP-1559 ci sarà una “tariffa base” discreta per effettuare le transazioni. Gli utenti o le applicazioni che desiderano dare priorità alle loro transazioni, possono aggiungere una “mancia”, chiamata “priority fee”, allo scopo di pagare un minatore per un’inclusione più rapida della propria transazione.
Dopo che il merge ha preso piede, l’emissione di ETH è diminuita di oltre il 90%, aumentando l’entità proporzionale di quanto ETH viene bruciato a ogni blocco.

La seguente cifra rappresenta la nuova quantità di ETH emessa dalla data del Merge:

Con la conseguente riduzione di ETH emessi con il nuovo algoritmo di consenso, nel caso in cui le commissioni di gas per le transazioni siano pari o superiori a 7 gwei2, il tasso di ETH bruciati per la validazione sarà superiore al tasso di ETH emessi, facendo pertanto diminuire l’offerta di ETH in circolazione.
Con questo nuovo meccanismo l’offerta massima di ETH sul mercato raggiungerà il picco durante il 2022/2023 per poi iniziare gradualmente a scendere, rendendo quindi ETH un asset deflazionistico a tutti gli effetti.

Consumo di energia ridotto
A seguito del merge, Ethereum ha ridotto il consumo energetico del network del 99,95%, riducendo la propria carbon footprint fino a 0,1 milioni di tonnellate di CO2 (MtCO2) all’anno.
Adesso, una singola transazione su Ethereum consuma circa 0,03 kWh, con un carbon footprint3 di 0,01 kgCO2, che equivale all’energia utilizzata per visualizzare due ore di video su YouTube.
Misconceptions
Il Merge non aumenta il throughput delle transazioni, ossia la quantità di transazioni per unità di tempo, né ridurrà le gas fees, le quali verranno ridotte con un nuovo aggiornamento dell’ecosistema, chiamato “sharding”4. Attualmente infatti, Ethereum può elaborare fino a 20/30 transazioni al secondo, insufficienti per un uso globale dell’intero sistema. A titolo di paragone VISA può elaborare fino a 1.700 transazioni al secondo.
In questo paper ho cercato di mettere in evidenza alcuni dei punti chiave che presenta la Blockchain di Ethereum con il suo nuovo algoritmo di consenso.
L’invito che mi sento di fare è di cercare di approfondire le funzionalità di questo incredibile ecosistema, in modo tale da poterne apprezzare le infinite potenzialità.
1 Il cosiddetto “Staking”. Fare staking significa immobilizzare i propri token in modo da farli partecipare al processo di convalida dei blocchi.
2 Un gwei è un miliardesimo di 1 ETH ed è l’unità di misura con cui si pagano le fee sull’ecosistema Ethereum.
Durante il picco della bull-run del 2021, i prezzi del gas hanno sostenuto 200 gwei o più per molti mesi.
3 Per carbon footprint si intende il totale delle emissioni di gas a effetto serra causate dall’intero ecosistema di Ethereum.
4 Lo sharding è una tecnica di partizionamento dei database che consente di elaborare più transazioni dividendo l’intera rete in partizioni più piccole, note come “shard”. Lo sharding ridurrà le spese di gas di Ethereum su L1, ma la vera minimizzazione delle spese di gas per gli utenti finali avverrà su L2 come Optimism, Arbitrum, Polygon, StarkNet, zkSync o altre L2.
Fonti: