Intro
“L’innovazione non è mai arrivata attraverso la burocrazia e la gerarchia.
È sempre arrivata attraverso gli individui.”
– JOHN SCULLEY
Siamo di fronte al movimento popolare più grande della storia moderna.
Blockchain, Bitcoin e Criptovalute diventano gli alfieri di un’esigenza evolutiva finanziaria post crisi del 2008. Una vera rivoluzione ed innovazione partite dal basso per modificare la finanza, ma che potrebbero finire per condizionare ogni aspetto delle nostre vite.
Quando si parla di Blockchain, la prima cosa che viene in mente è proprio il Bitcoin con i suoi folli movimenti di prezzo. Soldi e crescite esponenziali.
Queste sono le prime associazioni che sorgono spontanee vero?
Ma la Blockchain non è Bitcoin. E’ molto di più.
Nella mia carriera da investitore spesso mi è stato chiesto cosa pensassi realmente di Bitcoin e delle criptovalute. “Sono rivoluzionarie?”
Francamente, Bitcoin porta sicuramente un’innovazione incredibile in ambito finanziario ma, il vero asset è la tecnologia su cui si muove: la Blockchain.
Per fare una similitudine, parlare di Bitcoin è come parlare di Google nel 2000, ottima innovazione, incredibile, ma la vera rivoluzione è stata Internet. Google è un suo prodotto.
Lo stesso rapporto esiste tra Bitcoin, le crypto e la tecnologia sottostante:
la Blockchain.
Cosa rende così speciale la Blockchain?
Immagina un mondo in cui tu possa scambiare un bene, un servizio o un’informazione in modo del tutto trasparente e sicuro, anche senza conoscere minimamente chi ci sia dall’altra parte.
La Blockchain porta in scena proprio questa rivoluzione basilare: la possibilità di trasferire risorse o dati senza necessità di intermediari che ci diano il consenso.
Senza necessità di “fiducia” tra le parti.
Uno strumento che permette di eseguire operazioni tra individui “prive di fiducia”, proprio nei settori dove fino ad ora erano necessari.
Un sistema incorruttibile, imparziale e accessibile a chiunque indipendentemente dal ceto sociale, paese di provenienza, sesso o colore della pelle.
Cos’è la Blockchain e come funziona?
Molto semplicemente la Blockchain è un grosso registro digitale accessibile da tutti in qualsiasi momento.
Questo registro raccoglie e immagazzina in totale autonomia ogni informazione sulle transazioni compiute tramite esso. Allo stadio attuale di sviluppo di questa tecnologia, contiene per lo più transazioni di tipo economico, ma ben presto sarà espanso anche a molti altri settori che vedremo più avanti in questo articolo.
Ogni transazione, indipendentemente dalla sua natura, viene catalogata e validata digitalmente in modo disintermediato e veloce.
Queste caratteristiche l’hanno subito resa interessante per il mondo finanziario.
Ma il suo potenziale non si limita soltanto a questo.
In quali campi si può utilizzare?
Praticamente tutti. Non esiste ad oggi un settore che in modo diretto o indiretto, non possa trarre benefici da questa tecnologia. Potenzialmente ogni cosa può essere trasferita su o tramite blockchain. Anche nei settori più impensabili o quelli tradizionalmente “Elitari” delle nostre moderne società.
Prendiamo per esempio il settore scolastico.
Ogni certificato di frequenza, permessi di uscita, profilo degli studenti, voti, diplomi e lauree, possono essere scritti su blockchain e visibili in tempo reale da chiunque. L’elemento differenziante qui è l’impossibilità di falsificazione. Un esempio semplice, ma che permetterebbe di risparmiare non solo tempo ma anche soldi e risorse.
Settore immobiliare.
Anche in questo caso ogni contratto di locazione o compra-vendita potrebbe essere ospitata su blockchain. In questo modo, diventerebbe praticamente irrilevante la figura del notaio per questo tipo di transazioni.
Infatti la blockchain validerebbe la transazione in modo del tutto imparziale, immediato e low-cost (se non addirittura tax free in certi paesi). Il tutto facendo una banale transazione come fosse un semplice bonifico, per intenderci.
Settore commerciale.
Ogni attività potrà pagare in tempo reale, “tasse” sui guadagni aziendali, assumere e licenziare in pochi secondi dipendenti, partecipare a bandi e gare in modo automatico e soprattutto “sano”, non essendoci più la discriminante di selezione finale umana.
Si taglierebbero spese di commercialisti, costi esorbitanti di gestori elettronici intermediari dei pagamenti, banche e tutto il sistema fin ora utilizzato e che presenta palesi buchi e vulnerabilità.
Settore artistico.
La creazione, certificazione e trasferimento di opere d’arte in modo immutabile e tracciabile. Impossibile la falsificazione.
Aziende.
Possibilità di “quotarsi” a basso costo: è possibile Tokenizzare le proprie partecipazioni aziendali (come si farebbe nel campo delle azioni), e permettere la loro compravendita in pochi secondi e in qualsiasi momento, compresa una distribuzione degli utili tra i possessori delle share, immediata e continua.
Possibilità di programmare a monte il flusso di cassa: così facendo tutti i proventi dalle vendite effettuate, vengono in tempo reale suddivise tra i vari adempimenti fiscali e distribuite a tutti gli azionisti.
Settore privato.
La possibilità di avere ogni bene nel mondo reale, scritto su Blockchain, implica che nessuno possa sottrartelo, in quanto viene sancita la tua “proprietà reale” su tale bene, avvalorata dalla sua scrittura su un registro trasparente e appunto immutabile.
Qualsiasi sottrazione indebita, verrebbe immediatamente scovata.
Votazioni.
Si potrà votare qualsiasi decisione in modo digitale e ancora una volta privo di falsificazioni.
Insomma, l’unico limite di questa tecnologia sembra quindi essere la nostra fantasia. Questo è ciò che mi fa vedere questa tecnologia come qualcosa di veramente impattante.
Un gigante dormiente.
Da anni studio, approfondisco e discuto questi temi sul mio canale youtube in modo analitico e oggettivo.
I dati di crescita di questa realtà e dei suoi campi di utilizzo parlano chiaro.
Oggi tutto questo che abbiamo visto insieme sembra fantascienza, me ne rendo conto.
Ma come lo sembrava internet qualche anno fa, ancora prima l’automobile e così via nel passato, ogni tot. tempo arriva una di quelle rivoluzioni che cambiano nel profondo la società. Per me, la blockchain è una di queste, ma lo vedremo solo nei prossimi 5-10 anni.